Fratelli Grimm Testi

Le nostre storie...

I testi dei Fratelli Grimm sono le storie che raccontiamo. Sono le nostre storie, perché ci riguardano: per esperienza personale, per le idee e la visione della realtà che vogliono esprimere, per i desideri, le citazioni, le notizie e le riflessioni che ci abbiamo messo dentro. Siamo convinti che siano storie non solo nostre, ma di tanti e, naturalmente, speriamo che vi piacciano. Se doveste trovarci dentro qualcosa che riguarda anche voi, tanto meglio, vorrà dire che abbiamo fatto centro.
Leggete pure, e fatevi un'idea.

Un giorno come un altro

Alzarsi alle quattro ogni giorno non sarebbe male
per guardare le stelle e i pianeti, godersi il silenzio e respirare
invece mi sveglio già stanco per andare a lavorare
c'è chi dice che il lavoro nobilita l'uomo e che la donna ha anche altro da fare
io lo so e lei lo sa
che di sicuro fa anche un pò male, più di quanto dicano loro

alle cinque si va a lavorare
alle sei si va a lavorare
alle sette si va a lavorare
alle otto si va a lavorare
alle nove, alle dieci, alle undici lasciateci stare, abbiamo altro da fare
a mezzogiorno tutti vanno a mangiare e poi lasciateci stare
abbiamo altro da fare

C'è chi dice che è scritta nel cielo la vita ed il mondo in cui tutti nasciamo
se è così maledico chi ha scritto che non c'è per tutti lo stesso profitto
la fatica e il dolore, va bene, la vita si impara e diventa migliore
l'universo sarà pure immenso, però diamogli un senso
l'universo non avrà confini... ma non siamo cretini

anche oggi c'è chi va al lavoro
chi lo cerca, chi non fa ritorno
c'è chi dice tutti giù per terra
l'anno prossimo si va a far la guerra
se c'è scritto qualcosa nel cielo facciamo che si possa leggerlo tutti
e che la Terra su cui tutti viviamo sia una volta per tutte solo un'altra stella
a lavorare per vivere e star tutti bene ci sto,te lo posso firmare
ma per star bene oltre a un pò di lavoro ci vuole altro da fare, ci vuole altro da fare.

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Lalala

vi canto la canzone dello stronzo solo là
che vive sogna e mangia la pubblicità
ma un giorno per errore guarda la città
e vede nebbia fumo e tanta crudeltà
vi canto la canzone del ribelle anche qua
che vive sogna e mangia libertà
libero di amare fa macerie in quantità
scoprendo finalmente la felicità

Ora ecco che arriva uno stronzo pure qua
che dice di conoscere la realtà
vive sogna e mangia la pubblicità
e a sua somiglianza costruisce la società
Sai cosa ti dico caro stronzo pure qua
di gente come te ce n'è in gran quantità
non abbiamo tempo per la pietà
dobbiamo costruire una libera società

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Sassi

Un tempo, quando tutte le creature parlavano, le piante, gli animali e anche i sassi, un uomo andò nel bosco a fare legna. Aveva fra le mani un piccolo tronco e lo mise sul ceppo, per spaccarlo. Quando l'uomo alzò la scure e il tronco cominciò a parlare e diceva: "Spaccami in pezzi grandi, non in piccoli". Quando fecero il Sacro concilio di Trento vennero a benedire le piante, gli animali e anche i sassi. Da allora in poi le piante, gli animali e i sassi non parlarono più.



La religione annebbia le menti e offusca i pensieri
asserve i popoli e li snatura
la mia esistenza è il risultato naturale del vivere
la tua esistenza è il risultato della grande paura

mentre io sono nato solo per alimentare il ciclo della vita
a volte non ci sono più sogni capaci di ridarti fiducia

sogni d'altra vita mi percuotono la testa
sogno di gente libera emancipata
senza dio e senza illusioni
non più incerti e sfiduciati ma consapevoli del proprio valore

mentre io sono nato solo per alimentare il ciclo della vita
che la pace sia con te è una minaccia

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Al dè

Il giorno della memoria
Il giorno del risparmio energetico
Il giorno del blocco del traffico
Il giorno del nulla
I mesi dell'ignoranza
I tempi bui

Il giorno diventa una cellula
di un mostro che nasce vive e muore
Sulla superficie

Non c'è più spazio
Per la naturale conoscenza
Tutto nasce si consuma e si dimentica
In un giorno

Se fossimo farfalle
Ma farfalle non siamo
Siamo legna che brucia in fretta
E fa poca brace.

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Bicicletta

Operaie
biciclette partigiane
velocipedi rivoluzionari
ora fugge
un pò infastidita dal rumore
sembra un cane alle sette di sera in via Emilia

La nebbia si dirada
corre la ruota sui ciotoli e pedala pedala
non c'è niente da fare
o fischietto o canto
o fischietto o canto

Dài sali
c'è posto sul manubrio
ci scompigliamo tutti i capelli a questa velocità
si vede il fiato

Portami ancora con te
attraverseremo ancora Modena
magari con una mascherina
raggiungeremo la campagna
potrò di nuovo sentire
i ciotoli sotto le ruote
potrò di nuovo fischiettare

La nebbia si dirada
corre la ruota sui ciotoli e pedala pedala
non c'è niente da fare
o fischietto o canto
o fischietto o canto

Dài sali
c'è posto sul manubrio
ci scompigliamo tutti i capelli a questa velocità
si vede il fiato

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Aspetto

colpevole di innocenza/aspetto la nuova sentenza
che cambi la mia vita o che non cambi nulla
il vostro giudizio è pregiudizio
è il canone di questa civiltà
colpevole di credere di poter giudicare
colpevole di sentirsi in grado
colpevole di uccidere l'amore col peccato
vostro onore, perchè l'onore è solo vostro
io ti condanno a essere giudicato

vostro onore!
perchè l'onore è solo vostro
io ti condanno
a essere giudicato!

noi crediamo in un'altra giustizia
che nessuno ci ha mai insegnato la casa rimane un diritto di tutti
nonostante ciò che pensano i tribunali
la casa rimane un diritto di tutti
nonostante ciò che pensano gli speculatori

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Confini

un cane piscia un albero
un gatto spruzza un cancello

un uomo mina la sua terra
io tedesco, ceco, albanese
uomo o donna disarmati
sono nudi di fronte alla bandiera
stoffa per le tue frontiere
confini irreali da difendere con le armi
etnie, religioni, lingue e colori
buoni per dividere, (da combattere)
impoverire la cultura, la vita
e arricchire le caste e i cimiteri
rimane un pensiero non omolagato
senza patria, sconfinato
libero e smilitarizzato

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Città profonde

ti han dato un bel mestiere
la disoccupazione
il senso del dovere
la buona educazione
colpirne solo uno
fargli chinare il mento
e quando è più opportuno
colpirli tutti e cento

guarda la città
con i suoi mille occhi guarda ascolta e parla
col suo piano urbano e con i suoi progetti di sviluppo
li puoi vedere in giro
per le strade sopra i grandi manifesti
come schermi ad un canale che non puoi cambiare

le strisce sull'asfalto
che cambiano colore
entrano nel bilancio
danno un prezzo alle ore
i prati di quartiere
diventano palazzi
chi deve lavorare
chi ingrassa con gli affitti

C'è un'altra città che ha i propri sguardi
sa capire sa decidere e parlare
con i propri manifesti
con le urla per la strada
con le discussioni dentro e fuori i posti di lavoro
è la città che riconosco mia e non è la loro

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Terra bruciata

ho visto l'asfalto fiorire
ho visto un gatto spiaccicato per terra rialzarsi
ho visto un albero crescere dentro un parcheggio
ho visto ruspe portare la libertà
ho visto concimare con il bitume
ho visto uno sviluppo davvero sostenibile

ma cosa vuoi che abbia visto?
cosa che non hai visto anche tu?
non ho visto nulla
nulla di tutto ciò
forse tu sì
l'hai visto tu forse?
di sicuro ho visto il potere
prendersi gioco del vento
dell'acqua, del sole e della terra
ma non tutti gli elementi sono ancora narcotizzati
il bello deve ancora venire
il bello deve ancora venire

bevo un po' di vino
la natura si allontana
si rompe la collana
vivo il mio declino
volerei se potessi
volerei, cambierei
cambierei se potessi
la mia vita è condizionale
il presente, il futuro è la nostra

piove veleno sulla città invadente

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Vetrine rotte

succede certe volte che vetrine siano infrante
che l'acredine divori occhi e narici
l'agitarsi delle fiamme sull'asfalto
senti vibrare l'aria di proiettili di strada
Kraakers in Amsterdam
Kreuzberg, Christiania
Banlieue parigina in rivolta

voglia di vivere che strappa le vesti, percuote gli animi, incute timore
la pallottola attraversa il tempo e lo spazio ma non serve, uccide e basta

certi momenti sono lampi di una consapevolezza acuta che diventa azione
la vita assume un senso differente brucia di passione assume un senso finalmente
i marinai francesi e corsi danno vita ancora ai porti del mediterraneo

voglia di vivere che strappa le vesti percuote gli animi incute timore
la pallottola attraversa il tempo e lo spazio ma non serve, uccide e basta

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